Mastro

Il 4 febbraio 2025 ci ha lasciato Walter Mastroberardino, fratello di Antonio, che ha rappresentato in 92 anni di vita un faro in Irpinia, ora purtroppo spento per sempre.

Una data che ricorderemo con grande tristezza.

Una grave perdita per la viticoltura campana e italiana.
Sua la passione per le vecchie viti di Fiano, Greco e Aglianico; memorabili alcune etichette contrassegnate dalla dicitura Campore dedicata alla predilezione dei Reali spagnoli per i vini di Lapio. Sua, infine, la ricerca di un’apertura ai mercati del Nord Italia, mentre all’estero già si conosceva la lingua dei Mastroberardino.


Walter ne ha viste tante, e le ha superate tutte brillantemente; come accaduto nel dopoguerra con la diffusa sottovalutazione delle varietà autoctone, considerate poco redditizie: Fiano, Greco, Coda di Volpe e Aglianico clone Taurasi rischiavano l’estinzione a favore di altre piantagioni, come il tabacco. E ha dovuto affrontare anche la morte prematura del compianto figlio Lucio, talentuoso enologo impegnato nella causa della tutela dei vini irpini e nella valorizzazione e unione dell’intero comparto produttivo. In ultimo, le crisi finanziarie post 11 settembre 2001 e la pandemia Covid del 2020 che ha rivoluzionato il mercato all’ingrosso e la ristorazione. Proprio gli chef conosciuti negli innumerevoli viaggi e nelle degustazioni hanno dato omaggio al suo valore, con testimonianze commoventi provenienti da ogni parte dello Stivale. Resta la pesante eredità morale e materiale lasciata ai due figli Paolo e Daniela e ai nipoti, che dovranno – e in parte già lo fanno con l’azienda Terredora eguagliare la grandezza di un uomo senza età e senza confini. A loro va il personale senso di commiato e sostegno da parte di tutti noi di AIS Campania.

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